di Alice Scuderi
“Tira più un pelo di sticchio che un carro di buoi”, mi diceva mia nonna nei suoi momenti di lucidità filosofica, una di quelle perle di saggezza pane-al-pane che in poche parole ti davano una visione del mondo assai più complessa della prima apparenza. E mia nonna era una pane-al-pane e vino-al-vino, nonostante ci ribadisse sempre il suo visone nell’armadio. Quando me lo diceva che ero solo una bambinetta con il caschetto liscio, mi faceva ridere per quel suo buffo modo di parlare un italiano ciancicato disperatamente appeso al dialetto siciliano, ma niente più. Poi crescendo, quella frase ha assunto significati più profondi e, nonostante il semi-analfabetismo, mia nonna pareva in grado di utilizzarla con precisione chirurgica.
Lo si può chiamare “Girl Power” oppure usare altri brillanti spot pubblicitari, ma il succo rimane lo stesso; quel piccolo triangolo scuro che abbiamo tra le gambe è un po’ come come l’anello di Sauron: tutti lo vogliono disperatamente, e sono disposti a qualunque cosa per averlo. Guerre, violenze, umiliazioni. Un potere strabiliante, non c’è che dire, peccato che per noi abbia significato più croci che delizie. Per non parlare della spiacevole fama di “tentatrici, figlie di Satana, fattucchiere” e chi più ne ha più ne metta. Gli esempi da bar sono sempre gli stessi: guarda quella Elena, che puttanaio è scoppiato per colpa sua –che poi, a dirla tutta, la poverina fu pure rapita, manco a dire che voleva davvero cornificare il marito Menelao, però in quanto portatrice malata di bellezza, fu scontato darle la colpa.
Sembra però che per alcuni nostri vicini parenti, il sesso sia una vera e propria “arma di pace”.
Secondo quanto riportato da uno studio recente, pare infatti che le femmine di bonobo spargano nell’aria i loro segnali sessuali senza essere realmente pronte a riprodursi: sembra che questo comportamento aiuti a tamponare la classica aggressività maschile. Non solo, ingannando così i maschietti, le femmine si assicurano di non essere monopolizzate dal solito scimmione: non capendo più se la ragazza è pronta all’accoppiamento, non sprecano energie dedicandosi alla sua protezione e alla lotta con gli altri maschi allupati.
Insomma, nelle comunità dei bonobo potrebbe essere in atto la “società dell’amore” tanto desiderata dai fricchettoni anni ’70: sesso libero, poca violenza, femmine proprietarie dei propri uteri abilissime nell’usarli.
E pensare che consideravamo un insulto essere imparentati con i primati…
Ho trovato i vostri brevi articoli, simpatici, arguti e divertenti 😃. Brave donne difettose!!!
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Grazie!
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Grazie Barbara! Speriamo di continuare così! e tu continua a leggerci!
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