di Beatrice Galluzzi
Breve introduzione
Se leggi questo articolo e non hai ancora avuto figli, non ti scoraggiare. Non parla di partorienti isteriche, né di dolore, prova solo a spiegare quello che le donne non dicono sulla gravidanza.
Se invece hai dei figli, non fare la vaga. Dietro al tuo sorrisetto da mamma perfetta che non ha avuto nessun tipo di problema c’è una menzogna, lo sento.

Le storielle dell’amore a prima vista, come quelle dei film girati a New York in cui due persone si incontrano per strada e il giorno dopo si sposano, sono l’equivalente della favola del Fagiolo Magico, del mito di Babbo Natale, e della gravidanza perfetta.
Quando ero incinta e mi chiedevano come fosse portare in grembo un altro piccolo e tenero esserino, rispondevo: difficile. E tutti mi guardavano storto. Avrei dovuto dire: meraviglioso! Fantastico! Emozionante! Divino! Mentendo spudoratamente. Allora mi sono iniziata a domandare se fossi io quella strana, visto che la maggior parte delle donne nella mia condizione aveva il sorriso a 36 denti. Decisi di andare ad un corso pre-parto, ed incontrai altre future mamme che sembravano gioiose, serene e in pace col mondo. Mentre tra loro sfrecciavano espressioni estatiche io ero incazzata nera perché non c’era l’aria condizionata, ansimavo come un bufalo perché non potevo tirar su le gambe, e mi sventolavo con le foto dell’ecografia. Poi, dopo un’oretta, accadde un fenomeno strano: arrivate al momento delle domande all’ostetrica vennero delle fuori pippe mentali assurde riguardo a problemi a cui io non avevo nemmeno pensato. Io vivevo nel presente, assieme ai miei dolori lombari, e loro si erano messe una maschera, dietro la quale si nascondevano paure di ogni tipo per il futuro prossimo. Allora lo vedi? Basta dire la verità: essere incinta è complicato. Per un verso o per un altro. Ed essere preparata a ciò che probabilmente ti aspetta non farà altro che aiutarti al momento del bisogno. E se niente di quello che leggi succederà? Tanto meglio per te!

Intanto, precisiamo che l’escalation della gravidanza dura 10 mesi e non 9 (40 settimane, fai tu). Finirai per contare e ricontare quanti giorni ti rimangono per arrivare alla data presunta del parto. E ti sembreranno sempre troppi. Durante questo lasso di tempo i tuoi stati emotivi saranno imprevedibili come il meteo, e momenti improvvisi di gioia diventeranno, dopo due minuti, attimi di melodramma cosmico. Ti auguro di esserti trovata un compagno comprensivo, altrimenti, problemi suoi. Tu avrai da pensare ad altro, tipo al fatto che ad ogni bottone dei jeans che salta mentre li allacci, salteranno anche i tuoi nervi.
L’euforia iniziale della bella notizia sarà giustificata (a meno che il bambino non fosse previsto, in tal caso è comunque una bella notizia, solo un po’ più difficile da gestire). Infatti, quando il test ti dirà che “SI sei decisamente incinta” il fatto che a breve il tuo corpo si sformerà come un palloncino per gavettoni passerà in secondo piano. La pancia fino al quarto mese non si vedrà nemmeno; gli ormoni in circolo renderanno la pelle visibilmente più radiosa e tesa, gli occhi più accesi e i capelli più lucidi .
Saranno i tuoi fianchi a riportarti alla realtà. Si allargheranno all’improvviso, è la natura che lo ha predisposto. La cellulite e la ritenzione idrica? Anche quelle sono di routine. Il seno? Esploderà dolorante in reggiseni che sembreranno sempre scomodi. La schiena? Da buttare. Camminare sarà come portarsi in grembo il peso dell’intera umanità. Inesorabilmente la vostra andatura si avvicinerà sempre di più a quella di Tombolo Dondolo, l’uovo col frak che dondolava sopra al muro.
Non ti saprai vedere con qualsiasi vestito: con quelli larghi ti sembrerai un cetaceo, con quelli stretti un supplì. Al secondo semestre le scarpe col tacco potrai anche scordartele. Se già sarai precaria scalza, figuriamoci a spostare il baricentro di altri 10 centimetri. Le mutande di pizzo ti pruderanno, quelle a vita bassa ti stringeranno proprio sotto l’inguine, con quelle di tua nonna starai comoda, ma poi ti verrà da piangere perché ti ricorderanno che è morta, e che tu sembri più grassa di lei. I pantaloni attillati diventeranno solo un sogno e si sostituiranno ai leggins e le maglie lunghe che cercheranno di coprire il fatto che il tessuto dei suddetti fuseaux si dilati pietosamente all’altezza del tuo fondoschiena.
Per la depilazione all’inguine poi, ci sarà da ridere. Gli ultimi mesi il pancione sarà talmente grosso da impedirti qualsiasi visuale, e se proverai a farti la ceretta ti farà molto più male di prima, perché la tua pelle in quella zona sarà più sensibile. Tu, sarai più sensibile.
Ti sentirai grassa, svogliata, stanca, brutta, sfatta, mentre tutta le gente che incontrerai ti dirà che sei bellissima e ciò ti farà ulteriormente incazzare.
Per non parlare delle nausee e delle voglie. Ti farà schifo quello che mangiavi prima e ti piaceranno le cose che ti facevano schifo. Il tuo olfatto si svilupperà come quello dei lupi, e sentirai puzze che non immaginavi neanche, a chilometri di distanza. Ti renderai conto che la gente si lava anche meno di quanto pensavi. E riuscirai a riconoscere tutti gli ingredienti di un piatto, a partire dal pizzico di ginepro di troppo, che ti farà vomitare.

Ma poi, quando vedrai l’ecografia e sentirai battere il cuore del miracolo che stai portando avanti con fatica, ti dimenticherai di tutto. Per quei 10 minuti. Poi uscirai dalla visita e le tue ansie torneranno a farsi strada e ad aumentare, assieme alla tua circonferenza.
Il ginecologo ti dirà di non mangiare, tua madre al contrario ti ingozzerà come un’oca da paté e tuo marito starà zitto a guardare tutto ciò, visto che se oserà parlare sarà divorato assieme alle melanzane alla parmigiana.
Ma tu sfogati. Approfittane, è il momento giusto. Dai la colpa agli ormoni, agli sbalzi di umore, alla tiroide, al diabete, al progesterone, ma manda a cacare chi ti pare. A partire da quelli che ti faranno stare in piedi in fila alla Asl senza darti la precedenza, o che ti passeranno davanti al fornaio, spintonandoti sul braccio. Fatti valere, fai l’ isterica, chissenefrega. E se ti chiedono come stai, di la verità, sarà liberatorio. Non arrivare al parto con un carico di stress, tira fuori il mostro!
Non partorirai con dolore ma anche se succedesse durerà poco. Sarà come la mezzanotte per Cenerentola, ma al contrario. Una volta diventata mamma inizierà il conto alla rovescia che ti riporterà a tornare quella che eri prima, con qualcosa di speciale in più.