di Elena Ciurli
L’estate è finita e con essa anche la latitanza delle nostre Interviste Difettose. Ricominciamo col botto: è infatti ospite del mese una ragazza che con il suo talento musicale è in grado di spaccarti in due lo stomaco per l’emozione. Lei ci crede tanto, e si sente da come canta e suona la chitarra. Dalia Buccianti è giovane, ma molto carismatica e super tosta. Noi Donne Difettose siamo sicure che sentirete parlare di lei.
Le abbiamo fatto alcune domande per entrare nel suo mondo fatto di note, parole e carta (sì, perché è la proprietaria un caffè letterario a Venturina Terme, nella provincia di Livorno, e in questi tempi bui, un’attività del genere, è cosa buona e rara. Se siete curiosi, qui il link).
Quando è iniziato il tuo amore per la musica? Puoi raccontarci un aneddoto particolare del tuo passato?
L’amore per la musica è cominciato molto presto, avevo circa 3 anni e una persona mi fece ascoltare le canzoni di Nek che aveva all’interno del suo walkman. In seguito me lo regalò perché non facevo altro che ascoltare quelle canzoni, anche prima di addormentarmi. Quella musica mi faceva stare tranquilla. Dopo cominciai a esibirmi in straordinarie performance ovunque mi trovassi, con un pennarello che faceva da microfono. Poi arrivò la chitarra elettrica giocattolo e verso i 9/10 anni la mia prima vera chitarra, e da lì non ci siamo più lasciate.
Sei una brava cantautrice (ho potuto sentirti dal vivo e mi hai profondamente emozionata). Come nasce per te una canzone?
Innanzitutto grazie del complimento. Una canzone per me nasce nei momenti meno opportuni e soprattutto inaspettati. Mi capita spesso di pensare a delle parole o semplicemente a delle melodie quando mi ritrovo da sola a pensare, oserei dire che le mie canzoni nascono al posto dei pensieri, e poi non faccio altro che registrare l’idea con il registratore del cellulare o scrivere il testo sulle note. Una volta sola con la mia chitarra o con la mia tastierina midi sviluppo le idee che avevo. Parto da un giro di accordi, o da una melodia su un giro di accordi; secondo me non c’è una regola ben precisa, ma non per questo si devono tralasciare le cose più importanti: fare una cosa che abbia un senso e un testo scorrevole.

Cosa racconti nei tuoi testi?
Nei miei testi racconto me stessa, come tutti credo, c’è chi lo fa in modo più approfondito e chi lascia qualcosa al caso, ma credo sia questione di carattere. Personalmente sono molto introspettiva quando parlo di me, soprattutto nei testi, perché ho più libertà di espressione, per questo motivo cerco di sfruttarla a pieno. Parliamoci chiaro, nella vita di tutti giorni nessuno è veramente libero, neanche chi dice di esserlo. Siamo tante maschere, e quindi troviamo la vera libertà nella passione verso qualcosa. Io mi auguro sempre che sia verso qualcosa e non verso qualcuno. Ci sono delle cose aldilà delle persone che sono pure e ti provocano felicità e libertà gratuite, che neanche tu sai come spiegartelo. La musica è questo.
Quali sono le tue influenze musicali?
Sono cresciuta con Nek, Laura Pausini, Tiziano Ferro, parlando della mia generazione. E in famiglia con Baglioni, Gino Paoli, i Pooh, Lucio Dalla, Biagio Antonacci. Quindi se dovessi dire in sintesi, mi piace il pop Italiano di qualità. Nell’adolescenza ho conosciuto le canzoni di Ivano Fossati e da lì è cambiato il mio modo di scrivere, per me è un idolo.
Il tuo sogno più grande e cosa stai facendo per realizzarlo?
Con la premessa che continuerò a sognare sempre, per far sì che un giorno possa diventare realtà sto studiando canto, sto frequentando masterclass e stage musicali, soprattutto riguardanti la scrittura e la composizione. Inoltre come moltissime altre persone ho la pagina Instagram, Facebook e YouTube dal titolo “BuonaMusika” che in pratica sarebbe il mio progetto musicale avviato da due anni, in collaborazione con Luca Pierpaoli (chitarrista e arrangiatore di una band folk: I “Lingalad”). Con Luca abbiamo già prodotto alcuni inediti, come il nostro ultimo “MILLE PAROLE”, uscito su tutte le piattaforme digitali lo scorso agosto. Tutto ciò è uno scambiarsi reciproco di idee, lui più sulle parti di arrangiamento e composizione, io più sulle melodie e sui testi. Questa collaborazione funziona molto bene perché ci compensiamo e ci capiamo a vicenda. Spero che possa durare, perché sono molto fiera di aver intrapreso questo percorso, grazie al quale non sarei dove sono e non avrei avuto tante cose che invece sono arrivate inaspettatamente. Perciò, bando alle ciance e BuonaMusika ♥️
Grazie Dalia, è stato un vero piacere averti qui con noi! ❤