di Elena Ciurli
Questo mese sono nostre ospiti due ragazze unite da una grande passione: la moda; amiche da una vita, Martina Morelli e Martina Bernardeschi hanno mixato il loro talento e creatività per dare forma al progetto MaMa Lab, corone di stoffa. Perché siamo tutte delle regine!
Scoprite con noi il loro universo colorato, fatto di stoffe, accessori e molto altro.
Sosteniamo l’artigianato, è un patrimonio di inestimabile valore.
Partiamo dalle origini: quando nasce MaMaLab? Cosa significa questo nome?
Mama Lab nasce nel giugno del 2016 così per caso, come tutte le cose piu belle della vita, in un giorno qualunque, quando la mia migliore amica nonché futura socia mi dice “Marty perche non provi a cucire una fascia simile a questa?” dandomi una fascia di jeans che aveva a casa, la particolarità di questa fascia è che all’interno aveva un’anima di fil di ferro che la rendeva quindi modellabile intorno alla testa.
Così nei giorni seguenti, visto che era un periodo non troppo bello emotivamente per me, non sapendo cosa fare, rispolverai la mia vecchia macchina da cucire e con uno scampolo di stoffa che avevo in casa e un po di fil di ferro recuperato in ferramenta mi misi a progettare questa creazione, poi la feci vedere a Martina e lei da sempre super social e fotografa appassionata, fece una foto, la pubblicò e sbam: il gioco era fatto, da quel giorno cominciarono ad arrivare richieste per avere quelle fasce.
Il nome Mama Lab nasce dall’unione dei nostri due nomi Martina e Martina seguito dalla parola Lab, abbreviazione di laboratorio per indicare appunto un laboratorio creativo virtuale, dove nascono idee su idee.
Fasce e non solo: da che cosa è composta la vostra produzione?
L’inizio è stato identificato con la creazione di fasce per capelli poi da lì siamo passate a fare mascherine, cappelli, turbanti, maglie e calzini tye e dye, parei estivi e ora abbiamo introdotto le phone strap, cioè le catenine porta cellulare.
Diciamo che cerchiamo di cavalcare l’onda della moda e introdurre sempre nuovi prodotti… così non ci si annoia mai di Mama Lab.
Realizzate anche accessori personalizzati?
Si, puntiamo molto sulla personalizzazione perché secondo noi possiamo differenziarci ulteriormente da quello che propone il mercato, già lo facciamo perché i nostri prodotti sono interamente artigianali e in quanto tali dalle nostre mani non ne nascerà mai uno identico all’altro; con la personalizzazione l’unicità viene ancora più esaltata.
Cosa vi ispira? Quali sono le vostre influenze artistiche?
Ci lasciamo ispirare da ciò che ci circonda, non seguiamo un filone particolare, andiamo dietro alla moda del momento, per esempio adesso c’è un ritorno degli anni ’90 quindi abbiamo ideato il tye e dye su maglie e calzini; oppure questo inverno c’è stato un ritorno del basco e cosi abbiamo fatto una serie anche in pelle e personalizzati con scritte, cosi come i cappelli alla pescatora che sono tornati di gran moda sono stati rivisitati, grazie anche all’aiuto di mani esterne a Mama Lab, con scritte dipinte a mano.
Ciò che contraddistingue i nostri prodotti più che l’ispirazione e l’artigianalità, non sono accessori prodotti in serie.
Dove possiamo acquistare le vostre creazioni?
Mama Lab rientra nella categoria degli hobbisti, non c’è un’azienda vera e propria per ora, quindi in tempi normali partecipiamo a vari mercatini artigianali in alternativa abbiamo il profilo Instagram che fa da vetrina e dove il cliente può contattarci per le richieste personali.
Progetti per il futuro? O sogni che vorreste diventassero realtà?
Il sogno credo che sia sempre lo stesso per entrambe, vorremo che Mama Lab diventasse un vero e proprio lavoro, con una base fisica all’interno di un laboratorio artistico dove ci potremmo sbizzarrire a creare tutto ciò che ci passa per la testa.. per ora è solo un sogno ma continueremo a coltivare il fiore di Mama Lab perche nonostante tutto colora le nostre vite e ci da un sacco di soddisfazioni.
Ve lo auguriamo con tutto il cuore ragazze!
Insomma i prodotti MaMa Lab non possono certo mancare nell’armadio di una Donna Difettosa che si rispetti, non credete? 😉