Al primo mi sono presentata come collega: “Sono medico anch’io”. Errore! Perché lui non dimenticava mai che ero, appunto, una collega e a ogni mio racconto, prima faceva un commento, e poi mi spiegava, dal punto di vista medico, perché mi aveva risposto in quel modo. Insomma, il mio ruolo mutava di continuo: prima paziente, e subito dopo medico a cui si spiega una scelta terapeutica, e poi di nuovo paziente, e così via. Molto sbagliato. Lo sballottarmi da un lato all’altro della scrivania era fastidioso. Al terzo incontro gli ho spiegato che quella confusione guastava i nostri rapporti. Lui ha riconosciuto l’errore, se n’è dispiaciuto, ha tentato di recuperare, ma poi è stato d’accordo con me: lo sbaglio iniziale aveva pregiudicato il prosieguo della terapia. Ci siamo salutati, da buoni colleghi.
Mattino, voi arrivate al lavoro e trovate gente in fila davanti allo sportello ancora chiuso. Anche se sulla porta c’è un bel cartello a caratteri cubitali AZIENDA SANITARIA mettetevi il cuore in pace, per i vostri utenti sarete sempre quelli della mutua. Accendete il computer e preparate ciò che vi serve. Per quanto siate veloci e puntuali, non lo sarete mai abbastanza. Molti chiederanno ad alta voce come mai non aprite in anticipo dal momento che siete arrivati. Non vi sentite già un po’ in colpa? In genere sono anziani che si svegliano presto e non hanno più nulla da fare a letto. Ascoltate i commenti e scoprirete che il computer non si accende perché è entrato un acaro. Qualcuno più esperto preciserà che si tratta di un virus, gliel’ha detto suo nipote che frequenta proprio quella scuola lì dei computer. Sentirete subito un brusio allarmato, ma voi tirate su la tapparella con un sorriso e dichiarate che il computer si è acceso e va benissimo, aspettate il sospiro di sollievo e svelate il segreto: i virus del computer non fanno ammalare gli umani.
Dopo il grande successo, con un tutto esaurito, della prima edizione del 2021, tornano le nostre Drive-in Nights.
Una rassegna culturale dedicata al mondo al talento delle donne nel cinema.
L’evento si svolgerà nella serata di sabato 14 e domenica 15 maggio, e quest’edizione sarà dedicata a due importanti figure del mondo del cinema italiano recentemente scomparse: Monica Vitti e Lina Wertmüller.
All’inizio di ogni proiezione le Donne Difettose faranno un cappello introduttivo incentrato sulla pellicola che sarà proiettata, per calare il pubblico nel vivo dell’opera e contestualizzare il lavoro delle registe e delle attrici.
I film su megaschermo si potranno godere direttamente dalla propria autovettura, in unʼatmosfera dal sapore vintage, con un audio perfetto grazie al sistema di filodiffusione nell’autoradio. Prima del film tutti potranno ascoltare una playlist a tema: in un viaggio musicale a cavallo tra gli anni ’50, ’60 e ’70, con pezzi che hanno fatto la storia del rock’n’roll.
L’evento è totalmente gratuito, grazie al sostegno e al patrocinio del Comune di San Vincenzo, ma i posti sono limitati, quindi è necessario prenotare esclusivamente con un messaggio al numero 329/6505876.
Le proiezioni avverranno in Piazza Gramsci, accanto allo stabilimento balneare Mediterraneo di San Vincenzo; lʼorario dʼinizio dei film è alle ore 21.00 ma l’ingresso alle auto è consentito dalle ore 20.00 alle ore 20.40.
Per rendere l’esperienza del drive-in ancora più confortevole, ci sarà la possibilità di avere la consegna della cena direttamente in auto, grazie alla collaborazione con La Rinascita.
I più golosi potranno gustare invece un buon dolce e un gelato da Gianna Tuttapanna, che domenica sera sarà presente con il suo ape dal design retrò.
Allestimento a cura di Music Staff Italia, produzione Abbracciamoci con gli occhi.
Da un racconto di Alberto Moravia. Giorgia è una casalinga infelice, stanca del matrimonio con il marito Amedeo, quando inizia a sentire una voce che le ordina di compiere azioni fuori dall’ordinario e trasgressive. Un giorno la voce le ordina di graffiare la macchina del marito e andare sul lungomare e di fare l’amore con un bagnino. Dopo la sua confessione del tradimento, ma soprattutto del danno alla vettura, Giorgia lo porterà su un molo per spingerlo in mare, dopo di che lui la butta fuori di casa. Deve reinventarsi e in questa sua nuova vita conosce un giovane e spregiudicato artista, che pur riconoscendole le rivendicazioni femministe, finisce per comportarsi come il suo predecessore.
Anche la loro relazione comincia a scricchiolare e lei a risentire la voce, e lo abbandona. Rimasta di nuovo da sola, con l’auto senza benzina, accetta il passaggio di uno sconosciuto, che si rivela essere un rapinatore; supera un posto di blocco della polizia e, per sfuggire all’inseguimento che segue, provoca un incidente.
Giorgia finisce così in ospedale. Quando esce, trova ad aspettarla il marito Amedeo, che le propone di tornare assieme, ma Giorgia ha ormai deciso di proseguire sulla propria strada e vivere una vita indipendente.
“Danche scèn, bitte scèn, aufidersèn, e buonanott’ a sorreta signo’!”
Napoli, anni ’30. In uno dei tanti quartieri napoletani, dove ognuno si arrangia come può, vive Pasqualino, chiamato Settebellezze, perché, pur essendo bruttino, piace molto alle donne per i suoi modi affascinanti. La sua vita cambia radicalmente quando uccide il marito della sua prima sorella per questione d’onore. Inizia per lui un calvario, parallelo a quello dell’Italia fascista. Con questo lungometraggio Lina Wertmüller fa il salto di qualità, riuscendo a proporre un ottimo film drammatico in chiave grottesca e quasi comica. Ottimo Giannini nei panni di un “guappo di cartone” e sciupafemmine napoletano. Molti riconoscimenti, meritati, tra cui un Golden Globes.
ENTRAMBI I FILM SONO VIETATI AI MINORI DI 14 ANNI.
con il patrocinio e il sostegno del COMUNE DI SAN VINCENZO
Nota Bene è un evento unico nel suo genere: un pomeriggio dove note, parole e immagini della musica, della letteratura, del cinema, si incontrano in un equilibrio perfetto; artiste che hanno contaminato la propria opera servendosi di varie discipline espressive, donne protagoniste di storie più o meno note di romanzi e film.
Donne Difettose, in collaborazione con l’associazione culturale Covergreen proporranno una selezione di musicist*, scrittrici, band, che con il proprio talento hanno creato pezzi indimenticabili nel panorama culturale mondiale.
Attraverso le letture, la proiezione di video e l’ascolto dei brani scelti, il pubblico potrà fare un viaggio nella storia della musica e dell’arte.
Ci saranno tante perle del rock e della letteratura contemporanea, ma anche pezzi più pop, e romanzi classici. I mix possono sembrare azzardati, invece insieme suonano alla perfezione.
L’appuntamento è previsto per domenica 8 maggio, alle ore 18.00, presso la Biblioteca Comunale di San Vincenzo.
In un contesto globale in cui la condivisione di informazioni in modo massivo appare ormai senza fine; in un luogo virtuale dove la citazione e la verifica delle fonti diventano pura utopia, esistono ancora professionisti che le notizie le scrivono davvero.
Maria Antonietta Schiavina è una di loro, e da brava giornalista, ha svelato a noi Donne Difettose la sua arte di raccontare gli altri.
Annunciamo con piacere che questa settimana saremmo allietate dalla visita di un’ospite speciale, ossia l’illustrAutrice e femminista Stefania Spanò, in arte Anarkikka.
Ringraziamo il Comune di San Vincenzo che ci ha permesso di ospitare l’artista nel pomeriggio di sabato 12 marzo, alle ore 17, nella salmastra Biblioteca Comunale Giorgio Calandra, incontro durante il quale si inaugurerà la mostra Smettetela di farci la festa, disponibile in biblioteca da sabato 12 a domenica 27 marzo ( ingresso gratuito, gli orari sono qui).
Perché, quando il martedì Isabellinalapiùbellina, con i capelli ricci e più confusionari dei giardinetti, ti corre incontro e ti chiede: – Monica giochiamo a cavalluccio? tu istintivamente la prendi sulle spalle e inizi a trotterellare con entusiasmo, e cloppete e cloppete.
Lei fa ciao ciao con la manina alla sua mamma che sta in terrazza con le amiche a bere uno spritz, mentre tu, Monica la superbabysitter, ti occupi di Isabellinalapiùbellina e di Carlomoccolo. E Isabellinalapiùbellina adora mettere i suoi capelli davanti ai tuoi occhi, mentre, e cloppete e cloppete, correte in giardino. E poi insieme a Carlomoccolo giocate a tic tac bomba, e anche tu Monica la superbabysitter ti metti nel circolo con i bambini, perché solo tu sai contare fino a venti e poi dire tic tac bomba, mentre vi passate il cappellino da una testa all’altra. E di nuovo a correre a cavalluccio, e cloppete e cloppete, con la testa dei bambini attaccata alla tua e le manine appiccicose attorno al collo.
“Quando scatto foto, sono leggermente diversa da come sono di solito. È come se il mio interruttore si accendesse, un po’ come essere un’atleta. Quando tengo la fotocamera tra le mani e scatto, sento di trovarmi in un luogo inconsueto”.
SfogliandoIlluminancedi Rinko Kawauchi si ha la sensazione di ritrovarsi catapultati in un universo parallelo, in tutto e per tutto simile al nostro ma più etereo, pregno di delicatezza e protetto da un velo impalpabile di magia. Ogni immagine di questa raccolta è uno sprazzo luminoso, una finestra aperta sui dettagli banali eppure stupefacenti che affollano la nostra quotidianità: fiori di ciliegio, specchi d’acqua, il riverbero del sole nell’azzurro di una piscina, un neonato che cerca il seno della madre. Rinko Kawauchi ha conquistato la fama proprio grazie alla capacità di rendere intriganti le sfaccettature più ordinarie della vita di ogni giorno.
Due miliardi e mezzo di persone, praticamente la metà della popolazione mondiale. Se lo ricorda benissimo, è rimasta incollata davanti allo schermo tutta la mattina e infatti ha bruciato il pranzo. Dio, quanto ha pianto. Al ritorno dal lavoro suo marito si è spaventato, che è successo, le ha detto, pensava ai bambini, lei col mento che le tremava ha indicato la tv e lui: te pòssino, e giù una bestemmia. Ha buttato il pollo e hanno mangiato tonno in scatola. Se l’è riguardato mille volte sulla videocassetta, finché il VHS si è rotto e suo marito invece di farlo riparare ha comprato il lettore dvd. Oggi è scesa in garage e sta sfogliando le pagine del numero speciale che conserva insieme a un’intera collezione di riviste, inserti e altro su Lady D. Lo fa ogni volta che si sente avvilita dalla stanchezza o dalla noia: si infila in macchina, si mette comoda e legge. Bisogna sempre avere un luogo in cui rifugiarsi, e per lei quel luogo è la corte d’Inghilterra, o un panfilo ormeggiato al largo della Costa Smeralda, o un lussuoso hotel di Parigi.
Per essere Lady D. bisogna arrivare vergini al matrimonio. Lei non lo era, ma tanto suo marito non se n’è accorto. Le ha appoggiato il cazzo mezzo moscio sulla porta ed è venuto con un grugnito e lei è rimasta incinta. L’amore l’aveva già fatto con un paio di ragazzi che le facevano il filarino, niente di importante.