Pubblicato in: le scappate di casa

LINDA MAY E LA FINE DELLA STRADA

di Ilaria Petrarca

Linda May è una nonna con i capelli bianchi che vive in Oregon. Ha fatto per anni lavori che non le hanno permesso di risparmiare né di garantirsi una pensione e non ha più diritto al sussidio di disoccupazione. Continua a fare lavori occasionali e abita con la famiglia della figlia, la quale è in ristrettezze si trasferisce in un appartamento dove Linda si sente di troppo.

Un giorno, a 64 anni, è avvicinata da Jessica Bruder, la quale scrive un reportage su di lei. Il reportage diventa un libro, Nomadland  (Edizioni Clichy, 2020) , che a sua volta diventa un film omonimo, diretto da Chloé Zhao. Il film vince l’Oscar e Linda May diventa famosa e ricca abbastanza da poter scegliere. “Volevo un posto per la fine della strada, uno dove poter ospitare la famiglia.”

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Pubblicato in: le scappate di casa

Le scappate di casa – Léonie d’Aunet e i confini del mondo

di Ilaria Petrarca

“Vi piacerebbe fare il giro del mondo?”

“È il mio sogno”

“E osare di più?”

Léonie d’Aunet è stata la prima donna a oltrepassare il Circolo Polare Artico nel 1838. Considerando che nell’ultimo anno io ho superato al massimo i confini amministrativi del mio Comune di residenza, non ho resistito alla tentazione e ho letto il suo “Viaggio di una donna allo Spitzberg”, ossia qui:

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Le ricette del cornuto – il libro di Donne Difettose con 44 ricette veloci/racconti di undici scrittrici

Le ricette del cornuto

44 ricette per salvare l’apparenza senza fatica.

11 scrittrici, 11 menu a tema, 44 ricette veloci/racconti che ti faranno salvare l’apparenza senza fatica.

Dall’antipasto al dolce, non sbaglierai un colpo: cucinerai il tuo menu preferito in pochi minuti e avrai così tutto il tempo per fare quello che ti pare. 

Il messaggio delle ricette del cornuto è universale, essendo il cornuto un’entità astratta che non ha sesso e non ha tempo, è ovunque e in qualsiasi momento. Non deve essere per forza vostro marito, o la nostra compagna, possiamo farci cornuti da soli, cucinando un piatto velocissimo e presentabile, per poi apparecchiarci e gustarlo in solitaria.

Ogni ricetta è un piccolo racconto e una visione personale dell’arte culinaria dell’arrangiarsi, ma con stile.

L’Idea delle “Ricette del cornuto” nasce in un agriturismo in Toscana. Un’ottuagenaria con il grembiule, mentre parla con una delle Donne Difettose, sta preparando la cena: “Cucino la minestra del cornuto”

Fraintesa l’espressione la signora chiarisce il concetto: “Si chiama minestra del cornuto perché si prepara all’ultimo momento, ma in tavola fa la sua figura”.

Per acquistarlo, clicca qui.LE SPESE DI SPEDIZIONI SONO GRATUITE FINO AL 31 DICEMBRE!

Oppure puoi trovarlo in tutti gli store online

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Donne Difettose – la rivista – STREGHE

Per noi Donne Difettose lʼaccezione strega è – ovviamente – un complimento, ecco perché lʼabbiamo scelta per il numero speciale della rivista di Donne Difettose che sarebbe dovuto uscire durante il Marea Noir festival. Ma questo è un anno demoniaco fino in fondo, il festival è stato rimandato, e abbiamo deciso di pubblicarla in forma ridotta e gratuita in occasione della notte di Halloween (ringraziamo la nostra casa editrice Ouverture Edizioni per questa generosa concessione).

I racconti che leggerete in questa special edition escono dal contest che abbiamo lanciato qualche mese fa, e dove chiedevamo una lettura della stregoneria nelle sue forme non solo classiche ma anche allargate agli ambiti quotidiani.

Le vincitrici della call sono:

Ilaria Petrarca con Veleni

Valentina Menesatti con Con gli occhi degli altri

Francesca Santi con La notte della strega

Flavia Cidonio con Una donna senza nome

Sara Mazzini con La bambola madre

Chiara Lecito con La sigaretta del mattino

La rivista integrale è scaricabile gratuitamente in Pdf:

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Isabelle la nomade – e il futuro come fonte naturale di dolore

di Ilaria Petrarca

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Forse l’aspetto strano della mia natura può essere riassunto in un tratto: la necessità di continuare a cercare, accada quel che accada, nuovi eventi, e fuggire l’inerzia e la stagnazione.” Con queste parole Isabelle Eberhardt ci toglie dall’imbarazzo di definirla. Di aggettivi, comunque, gliene sono stati attribuiti diversi nell’ultimo secolo. Uno su tutti: “nomade”. Continua a leggere “Isabelle la nomade – e il futuro come fonte naturale di dolore”